Facciamo chiarezza con gli intervalli musicali

Per intervallo si intende la distanza tonale fra due suoni, come diceva il grande compositore e direttore d'orchestra Leonard Bernstein, una nota da sola non è musica, per avere musica è necessario avere almeno due note, in quanto la musica inizia ad avere un significato nella relazione tra due suoni.

Il problema è che talvolta lo stesso intervallo può avere più nomi, creando quindi confusione, cerchiamo quindi di fare chiarezza analizzandoli uno alla volta sulla scala cromatica, partendo dalla nota Do.

Per calcolare la distanza tra due suoni useremo l'unità di misura più piccola (se non altro in occidente) ovvero il semitono.

Come regola per il loro particolare effetto acustico gli intervalli sono suddivisi in consonanti e dissonanti.

Per consonati si intendono gli intervalli di riposo, ovvero la terza maggiore e minore; la quarta giusta; la quinta giusta; la sesta maggiore e minore; l'ottava giusta.

Per dissonanti si intendono gli intervalli di moto, e sono tutti quelli che non rientrano tra i consonanti.

Ricordati che gli intervalli giusti, cioè  il quarto, il quinto e l'ottavo grado non diventano mai minori o maggiori, bensì diminuiti o aumentati (chiamati anche eccedenti). Tutti gli intervalli maggiori possono invece diventare aumentati e gli intervalli minori possono diventare diminuiti.

In questa tabella abbiamo gli intervalli fino all'ottava espressi in semitoni:

intervallo

semitoni

esempio

seconda minore

1

Do-Reb

seconda maggiore

2

Do-Re

terza minore

3

Do-Mib

terza maggiore

4

Do-Mi

quarta giusta

5

 Do-Fa

tritono (quarta aumentata/quinta diminuita)

6

Do- Fa#/Solb

quinta giusta

7

Do-Sol

quinta aumentata

(eccedente)

o sesta minore

8

Do-Sol#

sesta

9

Do-La

settima minore

10

Do-Sib

settima maggiore

11

Do-Si

ottava giusta

12

Do-Do

Fin qui risulta tutto abbastanza chiaro, i problemi iniziano quando introduciamo gli intervalli diminuiti o  aumentati al di fuori di quelli giusti.

Ad esempio nella scala minore armonica di Do abbiamo le note Do, Re, Mib, Fa, Sol, Lab, Si, Do. Come si può vedere abbiamo quindi la distanza di tre semitoni tra Lab e Si, in questo caso abbiamo una seconda aumentata (o eccedente), che come suono equivale quindi ad una terza minore.

Lo stesso intervallo di tre semitoni lo troviamo con l'accordo di dominante con la nona diesis. Ad esempio l'accordo C7#9, ovvero il classico Hendrix chord, dove abbiamo Re diesis che corrisponde come suono a Mib, ovvero alla terza minore da Do (vedi tabella).

Questo infatti gli permette di usare la pentatonica minore di Do che ha come terza minore il Mib.

Per quanto riguarda l'accordo diminuito partiamo dalle note Do, Mib, Solb, Sib dell'accordo semidiminuito, per ottener l'accordo diminuito dobbiamo far scendere la settima minore da Sib a Si doppio bemolle (Sibb). in questo caso abbiamo un intervallo di settima diminuita, che come suono corrisponde alla sesta, ovvero al La, che dista dalla nota Do 9 semitoni (vedi tabella).

Per questo motivo nello scrivere (e nel pensare) l'accordo di Do diminuito è più facile pensare alla note Do, Mib, Solb, La, invece che Do, Mib, Solb, Sibb, anche se è teoricamente scorretto nella pratica risulta più immediato da identificare.

Il discorso degli intervalli potrebbe ancora proseguire con gli intervalli più che eccedenti o più che diminuiti, ma nella pratica sono sufficienti le informazioni che abbiamo visto e che ti permetteranno di avere una visione più chiara di una parte essenziale della musica.

 

Due parole sull'autore

Pierpaolo

Pierpaolo è un chitarrista, compositore e didatta jazz con più di 40 anni di esperienza con lo strumento. Si è esibito in numerose rassegne, ha registrato tre dischi jazz con sue composizioni originali ed uno in omaggio alla musica di Stevie Wonder.

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