Esercizi per le scale modali? Ne basta uno

In questa lezione voglio consigliarti un esercizio che ti permetta di studiare le scale modali e nello stesso tempo di divertirti.

Per poter assimilare veramente le scale modali è necessario suonare anche l’accordo al quale si riferiscono. Qui inizia il problema per noi chitarristi che a differenza dei pianisti non possiamo suonare l’armonia e la melodia contemporaneamente. 

Un modo per ovviare a questo problema è di avere una nota a disposizione che utilizzeremo come pedale, nel nostro caso il mi basso sarà perfetto perché ci permette di avere ben cinque corde libere, in cui potremo alternare l’accordo al modo corrispondente.

Prima di iniziare è importante conoscere alcuni aspetti teorici sulla costruzione dei modi che ci aiuteranno nella comprensione.

Il riferimento base è la scala maggiore, alla quale di volta in volta aumenteremo o diminuiremo i gradi per costruire i modi.

Per interiorizzare la sonorità di ciascun modo l’attenzione deve essere indirizzata verso le note caratteristiche e verso i semitoni che si andranno a formare.
Spesso vengono utilizzati i termini chiaro e scuro per identificare il carattere o colore dei modi. Sebbene l’argomento meriterebbe una lezione a parte mi limito a dire che rispetto alla scala di Do maggiore piu diesis ci sono più si va verso il chiaro, viceversa più bemolli ci sono più si va verso lo scuro.

L’ordine dei modi della scala maggiore dal più chiaro al più scuro è il seguente:


Nome del modo

Alterazioni

1

Lidio

#4

2

Ionico

Nessuna alterazione

3

Misolidio

b7

4

Dorico

b3, b7

5

Eolio

b3, b6, b7

6

Frigio

b2, b3, b6, b7

7

Locrio

b2, b3, b5, b6, b7

Ordinare i modi dal più chiaro al più scuro ci aiuta a sentire la differenza di sonorità che si ottiene spostando una singola nota mentre ci muoviamo da un modo al successivo.

Modo Lidio: il quarto grado aumentato lo rende il più chiaro tra gli accordi della scala maggiore, è spesso usato come alternativa all’accordo maggiore sul primo grado e lo si trova in numerose colonne sonore per il suo senso di brillantezza.

Modo Ionico: equivale alla scala maggiore, è il modo della felicità per definizione, in contrasto al modo minore considerato triste, è quindi da considerarsi un modo chiaro.

Modo Misolidio: è un modo maggiore con la settima minore, leggermente più scuro del modo ionico ma che conserva ancora luminosità, la sua nota caratteristica è la settima che invece di risolvere verso l’ottava superiore si dirige verso la sesta. Personalmente mi fa pensare alla musica indiana, lo si ritrova anche nel rock, i Beatles ne hanno fatto spesso uso nei loro brani, Norwegian Wood  è uno di questi.

Modo Dorico: è un modo minore che oltre alla terza minore ha il sesto grado maggiore, che è la nota che da al modo la sua sonorità. E’ la via di mezzo tra il modo maggiore e il minore, quindi tra il chiaro e lo scuro. Su un accordo di minore settima è sicuramente la prima scelta insieme al modo eolio.

Modo Eolio: corrisponde alla scala minore naturale, è un modo scuro la cui nota caratteristica è la sesta minore, è la sonorità minore più usata.

Modo Frigio: il sesto grado e il secondo minori lo rendono un modo particolarmente scuro, non a caso utilizzato in numerose composizioni del genere metal, ma anche in brani dal carattere spagnolo come Spain di Chick Corea.

Modo Locrio: è il più scuro dei modi della scala maggiore, le note caratteristiche sono la quinta diminuita, e la seconda minore.

CONCLUSIONE

Per meglio memorizzare la sonorità di ciascun modo non dimenticarti di cantarlo mentre lo esegui!

Per concludere non ti resta che esercitarti, a questo proposito puoi anche registrare l’accordo sul quale eseguirai il modo o utilizzare una loop station.

Due parole sull'autore

Pierpaolo

Pierpaolo è un chitarrista, compositore e didatta jazz con più di 40 anni di esperienza con lo strumento. Si è esibito in numerose rassegne, ha registrato tre dischi jazz con sue composizioni originali ed uno in omaggio alla musica di Stevie Wonder.

Pensieri sull'articolo?

  • Grazie per qualsiasi piccolo o grande consiglio che mi possa aiutare a tentare di riprodurre la stupenda musicalità che ha il Jazz, che ho ascoltato per molti anni creando in me intense emozioni. Il fatto di eseguire su uno strumento purtroppo mi mette di fronte alla realtà dei miei limiti, d’altronde non tutti sono atleti poeti o musicisti, l’importante per me è divertirsi con passione indovinando un piccolo fraseggio che suoni con un profumo Jazz.

    • Pierpaolo Manca ha detto:

      Ciao Giorgio, ti ringrazio per le belle parole e ti incoraggio a perseverare nello studio della chitarra. L’importante non è suonare come i grandi del jazz, che sono inarrivabili per chiunque, ma imparare ad esprimerci con gli strumenti che abbiamo a disposizione.
      In un’intervista Bill Frisell si lamentava della sua scarsa tecnica, ma nello stesso tempo ricordava che l’aspetto più importante del suonare non è ciò che non si sa fare, ma ciò che si fa con ciò che si ha.

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